1 lug 2024

GWENDOLINE RILEY: uno sguardo nel buio dell’anima

 

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Nata a Londra, pubblicò il suo primo romanzo a 22 anni e non si è più fermata. Riconosciuta dalla critica fin da subito, ha avuto qualche difficoltà iniziale con il pubblico. 

I suoi romanzi, brevi e intensi, sono spesso incentrati sulla gioventù e sulla solitudine, focalizzando quasi sempre su giovani protagoniste femminili che raccontano in prima persona le loro sventure. Si tratta spesso di outsiders, in qualche modo rimaste sole, in qualche modo fallite, ma con una grande capacità introspettiva. C’è una chiara sfiducia nelle relazioni di coppia, dalle quali quasi tutte le sue protagoniste emergono devastate oppure hanno vissuto da testimoni (magari come figlie).

Gwendoline Riley fotografa l’angoscia esistenziale con un occhio quasi nordico: oscurità, introspezione, attenzione al femminile, riflessione sulla mancanza di empatia e comunicazione tra le persone. I dialoghi tra i suoi personaggi conducono spesso a fraintendimenti e lasciano loro (paradossalmente) un senso di solitudine.

Capisco l’iniziale titubanza del pubblico, sono tematiche forti e toccanti che ti costringono a guardarti dentro… cosa che io per prima non amo troppo in un libro. Ho scelto di leggere Posizioni opposte.






GWENDOLINE RILEY: A LOOK INTO THE DARKNESS OF THE SOUL

Born in London, she published her first novel when she was only 22 and since then she’s never stopped. Immediately acclaimed by critics, she had some difficulties with the public. Her novels, short and intense, often focus on youth and loneliness, with young female protagonists telling their misfortunes. They are mostly outsiders, who have somehow remained alone, who failed and have great introspective skills. 

There’s distrust in couple relationships, from which the protagonists emerge devastated or have lived as witnesses (like daughters). Riley captures existential anguish with an almost nordic eye: darkness, introspection, focus on women, reflections on the lack of empathy or communication among people. The dialogues between her characters often lead to misunderstandings and leave them (paradoxically) with a sense of loneliness. 

I understanding the initial hesitation of the public, the themes in her novels are strong and touching. They force you to look inward… a thing that I don’t appreciate much in a book. Anyway, I decided to read Opposed Positions.

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