21 giu 2020

Simon Singh: si può raccontare la matematica?


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Simon Singh non è un romanziere... è certamente uno scrittore, ma molto particolare: si occupa infatti di matematica. E qui nasce un problemino: io DETESTO la matematica. 
Ebbene, a parte il fatto che è inglese al 100% e quindi, secondo le regole che mi sono autoimposta per la sfida, non posso saltarlo… in realtà mi ha incuriosita. 
Non solo scrive di matematica, ma è anche molto popolare: eppure non si limita a romanzare la vita di qualche matematico famoso, nè gli eventi attorno a qualche grande scoperta matematica… lui scrive proprio di teorie, codici e teoremi. Dove è la fregatura? direte voi… l’ho pensato anch’io. Non c’è: semplicemente sa padroneggiare l’arte affabulatoria, lo storytelling. 
Riesce a parlare di matematica raccontandotela in modo molto chiaro e semplice al punto che, anche se non capisci esattamente l’aspetto tecnico, riesci però a capire cosa c’è attorno ad esso. E se lo dico io che, vi assicuro, ho un rapporto pessimo con la materia, ci potete credere: non riesco nemmeno a memorizzare sequenze numeriche, me le devo scrivere, perchè il mio cervello si rifiuta. Questo in seguito ai metodi didattici della mia maestra delle elementari che si spazientiva quando non riuscivamo a risolvere velocemente qualche operazione (o qualche problema) ed era solita picchiarci. Oh… che parolona… beh… mi spiego meglio: calava dall’alto la mano dalle unghie appuntite (sempre perfettamente verniciate di rosso) e ce le piantava nel cranio con forza… come se questo avesse potuto in qualche modo accelerare i nostri ragionamenti. Chiamatelo come volete… io lo chiamo picchiare. Dunque… da allora il mio cervello ha chiuso le comunicazioni con tutti i dati numerici e tutto ciò che sa di matematica. Non posso farci niente, è più forte di me… proprio si rifiuta.
Detto ciò, capirete anche voi che è alquanto strano che mi stia imbarcando nella lettura di almeno un’opera di Singh. Beh… ho scelto di provarci con il libro che più ha avuto successo, L’ultimo teorema di Fermat che pare raccontare la storia di come i matematici si siano scervellati per più di tre secoli nel tentativo di risolvere un problema posto da questo fantomatico Fermat. Insomma, sembra accattivante non trovate?
Comunque, come sempre mi metto alla ricerca del sito ufficiale e ne resto piacevolmente colpita: è ricco di informazioni e curiosità, Simon cura addirittura una pagina di blog con news di vario genere (curiosità, informazioni, articoli…). Poi c’è una sezione dedicata alla crittografia, visto che ha dedicato un libro a questo argomento; una con i link alla presenza mediatica dell’autore; una sezione dedicata agli interventi a conferenze ed altro. 
La cosa più particolare, comunque, riguarda le informazioni sull’autore: il visitatore può infatti scegliere tra ‘Boring Biography’ e ‘Colourful Biography’: la prima riporta la classica presentazione letteraria, mentre nella seconda l’autore si racconta in modo molto personale. 






SIMON SINGH: CAN YOU TELL MATHS?
Simon Singh isn’t a novelist… he’s certainly a writer, but he’s peculiar: in fact he writes about mathematics. Houston… we have a problem here: I HATE mathematics.
Well, besides the fact that he’s 100% English and -according to my own rules- I can’t ignore him… he actually intrigued me. Not only does he write about mathematics, but he’s also very very popular. Why is that strange? Well, because he doesn’t just write about the life of some famous mathematicians, or the events relating to some great discovery… he writes about mathematical theories and theorems. OK, what’s the catch? you may say… and that’s exactly what I said. And then I realized there’s none. He is simply a great storyteller. He tells mathematics like a story, simply and clearly. So, even if you can’t understand the technical details, you can understand all that is around. If I say so you can believe it, because -I assure you- I have a really bad relation with the subject. For example, I can’t even memorize a single numerical sequence… I must write them down, because my mind shuts off in front of numbers. Of course, there’s a reason… this is due to the teaching methods of my primary school teacher, who used to lose her patience whenever we couldn’t solve some operation (or a problem) and then beat us. Yeah… that’s a big word… I know… I can explain myself better: her pointed fingernails -painted red- vigorously descended upon our skulls… as if that could have somehow accelerated our cognitive processes. Call it what you want… I’ll call it beating. So… since then my mind has cut off communication with numbers or anything mathematical. I can’t help it…  But that being said, you can understand how strange it is my reading of Singh’s work.
Well… I’ve decided to start with his most successful book, Fermat’s Last Theorem, which is about the story of how long the mathematicians have been struggling to solve a problem posed by this mysterious Mr Fermat. I think it’s fascinating, don’t you?
However, I started my usual online research, I found Singh’s official website and I liked it: it’s full of information and curiosities, he even has a blog with different news (curiosities, information, articles…). Then there’s a whole section dedicated to cryptography, which is also the protagonist of one of his books; another section is dedicated to the author’s media presence; one is devoted to conferences and conventions. The thing I liked the most is the fact that you can choose between ‘Boring Biography’ and ‘Colourful Biography’: the former contains the usual literary introduction, whereas in the latter the author tells about himself in a very personal way.

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