1 gen 2021

Lemn Sissay e la "poesia paesaggio"


Questa raccolta di Lemn Sissay contiene diverse poesie che sono diventate landmark poems, a cominciare da quella che apre la raccolta: ‘Let There Be Peace’

La possiamo infatti trovare a tutta parete su un edificio all’interno del campus dell’Università di Huddersfield come un monito a vedere la poesia che ci circonda tutti i giorni. Come ha dichiarato lo stesso Sissay “la poesia è attorno a noi sempre ma un sacco di gente non se ne accorge”. L’obiettivo dei landmark poems è proprio questo: far entrare la poesia nella quotidianità e fare in modo che entri a contatto con più gente possibile. 


Anche ‘Rain’, la seconda poesia della raccolta, ha subito le stesse sorti e la possiamo trovare a Dilworth Street a Manchester, sulle pareti dell’edificio che ospita il Gemini Cafè. In questo caso la poesia si fa immagine e rompicapo ed impegna il passante nella ricerca di un senso per quelle lettere apparentemente messe a caso, a ricreare visivamente l’effetto della pioggia… finchè ci si accorge che vanno lette in verticale. Il messaggio? Anch’esso ambiguo, apparentemente contrastante… ma che rivela il grande amore di Sissay per Manchester. Come egli stesso ha spiegato, solo un abitante della cittadina in questione può capirne il senso, ovvero che sono talmente abituati alla pioggia e ai repentini cambiamenti di tempo atmosferico che, a differenza delle altre persone, non associano più la pioggia con il maltempo.


Lemn Sissay sperimenta con le forme e con le parole: altra poesia simpaticamente enigmatica è ‘Patterns’ nella quale l’ordine in cui i versi devono essere letti è indicato da una sequenza numerica all’inizio di ciascuno. Il poeta sfida il lettore a trovare il senso mentre lo impegna nella risoluzione di un enigma. 

E poi, in mezzo alle altre, c’è qualche breve squarcio di realtà e del dramma vissuto da Sissay stesso, come nella poesia ‘Before We Get Into This’, dove la profondità del vuoto provato negli anni da orfano è rivelata in pochi ma densi e toccanti versi: 

No birthdays nor Christmas, / No telephone calls. It’s been that way / Since birth for what it’s worth / No next of skin.



LEMN SISSAY AND THE LANDSCAPE POEMS

This collection by Lemn Sissay contains some verses that have become landmark poems, starting from the opening one: ‘Let There Be Peace’. In fact we can find it wall-to-wall on a building inside the University campus of Huddersfield, as a reminder that we should always see poetry around us every day. Mr Sissay himself said that “poetry is always around us but a lot of people don’t notice”. Well, this is the aim of landmark poems: making poetry enter into everyday life and make it touch the lives of as many people as possible.

‘Rain’, the second poem in the collection, is also a landmark poem and we can find it in Dilworth Street, Manchester, on the walls of the building that houses the Gemini Cafè. In this case poetry can also be interpreted as an image and it’s also a puzzle, taking the passenger’s mind in the search for a meaning. Apparently, there’s no order in the letters on the wall… just the effect of rain. But then… you realize that they are meant to be read vertically. Their message is also confusing, contrasting… but it reveals Mr Sissay’s great love for Manchester. Only a Mancunian can understand the sense behind those lines: Mancunians are so used to rain and sudden changes in weather that rain is no longer considered bad weather.

Lemn Sissay explores words and patterns. Another pleasantly cryptic poem is ‘Patterns’ where the order of the lines is indicated by a number at the beginning of each line. The poet challenges the reader to find meaning and engages him/her in its solution as well. Among the lines of his poems there are also glimpses of the drama experienced by Sissay, like in ‘Before We Get Into This’ where the void experienced as an orphan is revealed in few but touching verses: ‘No birthdays nor CHristmas, / No telephone calls. It’s been that way / Since birth for what it’s worth / No next of skin.”

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