8 ago 2023

Sunjeev Sahota: Paladino dei migranti

 


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Scrittore inglese di discendenza indiana (nonni emigrati dal Punjab), non sviluppa interesse per la letteratura fino ai 18 anni, quando viene folgorato dalla lettura de I figli della mezzanotte di Rushdie… e tutto cambia. Si fa notare già al suo primo romanzo, incentrato su tematiche interculturali molto forti (il protagonista è un anglo-pakistano che ha scelto di diventare un kamikaze). 

Il romanzo che ho scelto di leggere, L’anno dei fuggiaschi, esplora un anno nella vita di Tochi, Randeep, Avtar e Narindar, indiani immigrati nello Yorkshire. La storia si apre seguendo i personaggi nella loro vita quotidiana a Sheffield, per poi inserire le loro storie nel Paese di origine e le ragioni di una scelta drastica e rischiosa come quella dell’emigrazione… una scelta che li porta a venire a patti in qualche modo con le loro speranze, le loro tradizioni. Come se non bastasse, i sogni che li hanno fatti partire si infrangono contro gli scogli di una serie di eventi sfortunati che sembrano imprigionarli in una vita senza futuro. Fiducia, rispetto e dignità piano piano svaniscono e lasciano il posto a disillusione, disperazione, egoismo. E’ un libro che si interroga sul concetto di ‘umanità’ di fronte alla mancanza delle condizioni minime per una sopravvivenza dignitosa: lavoro, riparo, cibo, assistenza medica…

Pur ammettendo che il tema trattato è importante e che i personaggi sono ben delineati e le vicende che li riguardano toccano nel profondo e lo stile è molto coinvolgente… ammetto che si tratta di un’ambientazione e di tematiche molto distanti da me e dalle mie letture abituali per cui ho faticato ad arrivarne in fondo. 









SUNJEEV SAHOTA: A CHAMPION OF IMMIGRANTS’ RIGHTS
British writer of Indian descent (his grandparents emigrated from Punjab), he develops an interest to literature at 18, when he was struck by Rushdie’s book Midnight’s Children… when everything changed. He was already noted for his first novel, focusing on strong intercultural issues (the protagonist is a British-Pakistani man, who has decided to become a suicide bomber).
The novel I chose to read, The Year of the Runaways, explores a year in the life of Tochi, Randeep, Avtar and Narindar, Indian migrants in Yorkshire. The story opens following the characters in their everyday life in Sheffield, and then goes back to their country of origin to discover the reasons for such a drastic and risky choice … a choice that leads them to come to terms with their hopes, their traditions. 
Their dreams crash on the rocks of a series of unfortunate events that force the characters to a life without future. Trust, respect, dignity slowly fade away and give way to disillusionment, despair, selfishness. It’s a book that questions the concept of humanity facing with the lack of the minimum conditions for a decent survival: work, shelter, food, medical care…
While admitting that the theme is important and the characters are well-defined and their stories are touching and the style is engaging… I must admit that it’s something very far from my usual settings and themes, so I struggled to finish the book. 

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