Non è un bravo ragazzo… tanto vale chiarirlo subito: sono noti i suoi problemi con la droga (che non starò qui a raccontare perchè sono OVUNQUE in rete ogni qualvolta qualcuno scrive su di lui).
Però compensa con un acuto senso critico e un umorismo tagliente, sarcastico... al punto da diventare fastidioso. Non a caso, lui stesso ha dichiarato: “What excites me is to disturb the reader's fundamental assumptions.”
Insomma, è un personaggio un po’ scomodo: se si presta attenzione ai dati biografici, si può notare che resta difficilmente a lungo in una ‘posizione’ (come giornalista è passato da una testata all’altra e da un incarico all’altro). Probabilmente il suo occhio critico che chiaramente non tollera alcuna ipocrisia e smaschera ogni finzione, il suo disgusto per ogni piccolo sordido difetto e la velocità con cui lo stigmatizza, le staffilate feroci con cui emette il suo giudizio fanno di lui una persona a cui è difficile rimanere vicini a lungo.
La vena polemica maschera un’insoddisfazione di fronte alle cose che sembra in qualche modo derivare dal vissuto personale dell’autore: i genitori non andavano d’accordo e si separarono quando Will aveva 9 anni (finchè non divorziarono, definitivamente, molti anni dopo). Will e i fratelli vivevano in una sorta di “guerra dei Roses” all’inglese (più psicologica e verbale che fisica).
Inoltre, la figura materna viene descritta così nel libro del fratello Jonathan: “Her rule was absolute and she enforced it through a combination of fear, physical force, disapproval and sarcasm”. Insomma, insoddisfazione, frustrazione, depressione, sono tutte sensazioni che Will ha avuto modo di esplorare, come dire, dall’interno fin da piccolo.
Ma allora, vi chiederete, come ha sviluppato le sue doti narrative, che sono davvero notevoli? In quello stesso ambiente e, per la precisione, nella biblioteca di casa, che a quanto pare era ben fornita e costituiva un rifugio prezioso per la mente del piccolo Will. Non stupisce infatti che fosse un avido lettore: non è da tutti essere un fan di J. G. Ballard a 10 anni.
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