Quando le menti di due grandi artisti gravitano attorno allo stesso tema, i risultati sono sorprendenti. Tutto è iniziato con una mostra dedicata al viaggio, nella quale Quentin Blake (conosciuto soprattutto per le illustrazioni ai libri di Roald Dahl) ha dato sfogo alla fantasia immaginando creature e veicoli straordinari. Una parte di quelle opere aveva un carattere notturno, tanto che l’artista scelse di chiamarle ‘The Moonlight Travellers’.
A questo punto entra in gioco Will Self, che partendo dalle suggestioni delle tavole di Blake, crea un testo che veicola quelle stesse emozioni e sensazioni. Ne emerge un percorso surreale e visionario, con un linguaggio assolutamente poetico che, in qualche modo, trasporta il lettore in un’atmosfera da sogno, anzi da dormiveglia… come quando da piccoli ci addormentavamo in viaggio e venivano riportati nel lettuccio dalle forti braccia di un genitore, fiduciosi e al sicuro. E’ una metafora a cui Will Self ricorre spesso nel testo: “Is there anything sweeter than this, the enfolding arms that are both impersonal and unimpeachably intimate?”
I cinque brevi capitoli sono il racconto poetico di cinque viaggi immaginati sui veicoli disegnati da Blake e li includono tutti: dapprima per mare, poi a dorso di una strana creatura, su un’autovettura, ed infine per aria. Il viaggio notturno ha qualità magiche:
“to journey by day is to make prosaic progress straight from A to B, but the moonlight traveller flits from L to O, to V and E..:”
Bellissimo il book trailer online sul canale YouTube della casa editrice, Thames & Hudson, che ti catapulta nelle atmosfere immaginate dai due artisti.
P.S.: avevo scelto di leggere anche London di Will Self, ma mi sono resa conto di avere aspettative molto molto diverse rispetto ai contenuti del libro. Si tratta di una scelta di articoli scritti tra 1990 e il 2000 su questioni varie, dalla politica alla cultura. Nell’introduzione dichiara di voler “aiutare gli italiani a comprendere il vero carattere della Gran Bretagna attuale”, ma quello che ho riscontrato io è un livore accanito verso la monarchia, il governo… e gli inglesi stessi. Ne emerge un’immagine decadente e corrotta che, francamente, mi sembra troppo di parte. Ad un certo punto mi sono arresa e ho chiuso il libro.