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Che dire… trovato… preso… letto!
Intanto devo dire che preferisco senza dubbio il titolo originale My Dear I Wanted To Tell You di Louisa Young. Innanzitutto per il motivo per cui è stato scelto: si tratta infatti di una citazione storica della prima frase scritta sulle cartoline fornite dall’esercito ai soldati feriti durante la guerra, appena arrivavano in ospedale. Inoltre, ha senz’altro più relazione con la storia, nella quale le parole dette e soprattutto quelle non dette hanno un’importanza tale da cambiare completamente il destino delle persone. Le lettere e cartoline che i vari personaggi si scrivono durante la guerra sottolineano ulteriormente questa tematica: il rapporto tra Riley e Nadine decolla quando i due sono sinceri e si dicono tutto, mentre è fallimentare ogniqualvolta qualcosa viene taciuto. Per non parlare dell’enorme vuoto di parole che circonda l’altra coppia del romanzo, Peter e Julia. Le parole hanno dunque una loro fisicità, sottolineata meravigliosamente bene dall’autrice stessa in più punti:
Intanto devo dire che preferisco senza dubbio il titolo originale My Dear I Wanted To Tell You di Louisa Young. Innanzitutto per il motivo per cui è stato scelto: si tratta infatti di una citazione storica della prima frase scritta sulle cartoline fornite dall’esercito ai soldati feriti durante la guerra, appena arrivavano in ospedale. Inoltre, ha senz’altro più relazione con la storia, nella quale le parole dette e soprattutto quelle non dette hanno un’importanza tale da cambiare completamente il destino delle persone. Le lettere e cartoline che i vari personaggi si scrivono durante la guerra sottolineano ulteriormente questa tematica: il rapporto tra Riley e Nadine decolla quando i due sono sinceri e si dicono tutto, mentre è fallimentare ogniqualvolta qualcosa viene taciuto. Per non parlare dell’enorme vuoto di parole che circonda l’altra coppia del romanzo, Peter e Julia. Le parole hanno dunque una loro fisicità, sottolineata meravigliosamente bene dall’autrice stessa in più punti:
Le parole caddero con un tonfo, come ciottoli nel fango.
Se ne andò, circondata dalle parole del loro litigio, come corvi sopra un nido.
La bellissima storia d’amore tra Riley e Nadine sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale, cominciata nei giardini di Kensington e ostacolata dai genitori di lei a causa della differenza di ceto sociale, tiene col fiato sospeso fino all’ultima parola. Figlia di un direttore d’orchestra lei, figlio di un vigile del fuoco lui, appartengono a due mondi troppo diversi, secondo la moralità comune. Eppure il loro amore sarà grande, a dispetto delle convenzioni sociali, della guerra, di tutto. I giardini di Kensington sono una presenza importante: oltre ad essere testimoni del loro incontro, fanno spesso da sfondo ai loro incontri. Come ho già scritto, Louisa Young ha vissuto proprio in Bayswater Road, nella casa che era di James Matthew Barrie: ecco spiegato perché l’autrice gioca un po’ con la sua storia personale inserendo Barrie tra gli ospiti degli Waveney e facendo accadere un episodio proprio il giorno dell’inaugurazione della statua di Peter Pan a Kensington. Un altro elemento che compare spesso, anzi spessissimo e che mi ha fatta sorridere più di qualche volta è il tè. Provate a contare le tazze di tè che si susseguono nel racconto e ditemi se non vi danno la certezza di star leggendo una storia molto ‘British’.
La prima metà del libro vede l’ascesa del giovane Riley, fino al superamento di quel ‘class divide’ che li separa. La seconda metà vede Riley alle prese con una devastazione fisica, che lo mette a dura prova soprattutto psicologicamente. I dettagli della chirurgia plastica sono molto ben descritti e realistici. Infatti l’autrice ha dichiarato di essersi imbattuta nell’argomento durante le ricerche che fece mentre scriveva la biografia della nonna e di averlo trovato molto interessante. Le immagini che compaiono nel video-spot che ho segnalato precedentemente aiutano a farsi un’idea del dramma di Riley.
Attorno ai due innamorati gravitano le vicende di un gruppo di personaggi ben delineati, accattivanti, assolutamente credibili.
La prima metà del libro vede l’ascesa del giovane Riley, fino al superamento di quel ‘class divide’ che li separa. La seconda metà vede Riley alle prese con una devastazione fisica, che lo mette a dura prova soprattutto psicologicamente. I dettagli della chirurgia plastica sono molto ben descritti e realistici. Infatti l’autrice ha dichiarato di essersi imbattuta nell’argomento durante le ricerche che fece mentre scriveva la biografia della nonna e di averlo trovato molto interessante. Le immagini che compaiono nel video-spot che ho segnalato precedentemente aiutano a farsi un’idea del dramma di Riley.
Attorno ai due innamorati gravitano le vicende di un gruppo di personaggi ben delineati, accattivanti, assolutamente credibili.
‘Se’ era una parola crudele,
‘quando’ un’illusione.
‘quando’ un’illusione.
Well… found… bought… read!
First of all I must say that I prefer the original title (rather than the Italian translation): My Dear I Wanted to Tell You. The reason for this choice is significant: it’s a historical quotation of the sentence at the beginning of every postcard given to the soldiers by the army during the war as soon as they reached hospital. Moreover, this title is more related to the story, in which the words, said or unsaid, are so important as to change the characters’ destinies completely. The letters and postcards written by the different characters during the war emphasize this theme: the relationship between Riley and Nadine is good when they are frank with each other, but it fails whenever they omit something. And then there’s the void around the other couple in the novel, Peter and Julia. Words have a physical presence and the author often highlights that:
"Words fell with a thud, like pebbles in the mud.
She went away, surrounded by the words of their discussion, like crows over a nest."
The beautiful love story between Riley and Nadine against the backdrop of World War I started in Kensington Gardens and was hindered by her parents because of the social difference between them. It’s a story that holds the reader with baited breath until the very last word. She’s the daughter of a conductor, he’s the son of a firefighter: they belong to very different worlds, according to the common morality. Yet, their love will be great, despite social conventions, war, everything. The Kensington Gardens play an important role in the book: besides witnessing their first encounter, they are often the backdrop to their encounters. As I have already written, Louisa Young lives in Bayswater Road, in the house that belonged to James Matthew Barrie: that’s the reason why the writer plays a little with her personal history putting Barrie among the guests at the Waveney’s. There’s also an important event happening during the inauguration of the statue of Peter Pan in the Kensington Gardens.
Another recurring elements is tea… the frequency is incredible. Count the teacups in the book and tell me if you can’t help but smile.
The first half of the book deals with the rise of young Riley, until he can overcome the ‘class divide’ between him and Nadine. In the second half Riley is struggling with physical devastation, which put a strain on him. The details of plastic surgery are very well described and realistic. The writer told that she came across the topic during her researches while she was writing the biography of her grandmother and that she found the information very interesting. The images in the book trailer I mentioned at the beginning of the post can help figure out Riley’s tragedy. Around the coulpe gravitate the events of other characters, which are vivid, well-developed and totally credible, too.
‘IF’ was a cruel word.
'WHEN' an illusion.
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