6 ago 2022

'The Dancer Upstairs': danza, amore e terrorismo


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Due sconosciuti si incontrano in un bar di sera: oltre ad essere gli unici avventori sono accomunati da una cosa, stanno leggendo lo stesso libro e questo dà loro l'occasione di scambiare due parole. 

Improvvisamente uno dei due inizia a raccontare… ed è una storia lunga e complessa e poiché il tempo per raccontarla tutta non è sufficiente, i due si ritrovano sera dopo sera dopo sera dopo sera… l’uomo sembra non smettere mai di raccontare, come se sentisse improvvisamente la necessità di liberarsi di quella storia. 

Vi ricorda qualcosa? A me sì, e per la precisione The Rhyme of the Ancient Mariner di Coleridge

The Wedding-Guest sat on a stone:
He cannot choose but hear;
And thus spake on that ancient man,
The bright-eyed Mariner.

OK, non è un marinaio… e non è nemmeno una festa di nozze.  e, apparentemente, non è neanche la storia di un naufragio, bensì della cattura del terrorista più temuto del Sud America, dopo una lunga ed estenuante caccia all’uomo! 

Ma così parte il libro di Nicholas Shakespeare, in medias res, dopo pochi convenevoli… anche se i due non sono completamente sconosciuti. O meglio, uno dei due conosce benissimo l’altro e la storia che sta per ascoltare è quella che stava cercando più di ogni altra cosa al mondo e che può salvargli la carriera. Ma allora, dov’è la somiglianza con il Marinaio? Beh, in qualche modo è la storia di un naufragio, quello di un amore.

Il personaggio di Ezequiel e la sua storia sono ispirati ad un fatto di cronaca, la cattura del terrorista peruviano Camarada Gonzalo avvenuta nel 1992. il resto, naturalmente, è fiction. Devo ammettere che il libro non mi ha catturata subito: la parte iniziale con l’inquadramento del protagonista, il giornalista Dyer, è stata un po’ faticosa, anche e soprattutto perchè l’ambientazione non è certo delle mie preferite nè delle più conosciute. Non vi è nulla di più distante dai miei interessi del Sud America, non parliamo poi del terrorismo. Il girovagare di Dyer alla ricerca di uno scoop che gli salvi la carriera non è entusiasmante e non si capisce dove va a parare fino al capitolo 2… quando entra in quel bar e, in qualche modo, ho avuto l’impressione che anche lo stile narrativo subisse una svolta: attorno ai due personaggi si forma come un’aura che fa presagire grandi sviluppi. Il dialogo fra due sconosciuti lascia il posto al racconto quando a freddo, uno dei due dice: “Did you know that we caught Ezequiel above a ballet studio?”. E così la narrazione in terza persona lascia il posto a quella in prima persona e lo sconosciuto, che ormai sappiamo essere il poliziotto Augustìn Rejas, ‘prende il posto del narratore. Da questo punto in poi l’identificazione con lui è totale e la caccia all’uomo, mescolata con le sue vicende personali ti assorbono completamente. 

John Malkovich debutta alla regia proprio con un film tratto da questo libro, scritturando per lo screenplay lo stesso Shakespeare che ha adattato il suo testo a quest’impresa. A queste premesse molto positive si aggiunge che l’attore protagonista è nientepopodimeno che Javier Bardem. Eppure… è stato un po’ una delusione. Il film è statico e non riesce a rendere le sfumature introspettive del personaggio principale (mi riferisco a Rejas). Neanche la figura di Yolanda, interpretata da Laura Morante (bravissima attrice italiana) riesce a trasmettere la passione del personaggio del romanzo. E’ stato tagliato completamente il personaggio del giornalista e le vicende a lui collegate che, secondo me, come cornice iniziale ci stava anche bene, magari iniziando il film proprio dall’incontro tra il giornalista e Rejas in modo da procedere poi in flashback con le origini di Ezequiel. Peccato!









'THE DANCER UPSTAIRS': Ballet, Love, and Terrorism
Two strangers meet in a bar in the evening: besides being the only customers, they are linked by the book they are both reading and that gives them the opportunity to start a conversation. One of the two suddenly starts telling a story… and it’s a long and complex story and there’s not enough time to tell it all, so the two meet again the next night and then night after night after night after night… the man never seems to stop his story, as if he felt the need to get rid of it. Does that remind you of anything? It reminds me of Coleridge’s The Rhyme of the Ancient Mariner:
The Wedding-Guest sat on a stone:
He cannot choose but hear;
And thus spake on that ancient man,
The bright-eyed Mariner.
Well, it’s not a sailor… and it’s not even a wedding party. Apparently, it’s not even the story of a shipwreck. Instead, it’s the story of the capture of the most feared terrorist in South America, after a long and exhausting manhunt!
That’s how the story starts, in medias res, after some small talk… and then you discover that the two men aren’t completely strangers. One of the two knows exactly who the other is and that story… it’s the story he has been looking for more than anything in the world and can save his career. Where’s the resemblance with Coleridge’s Mariner? Well, it’s the wreck of a love story. 
The character of Ezequiel and his biography are inspired by the true capture of the Peruvian terrorist Camarada Gonzalo in 1992. The rest is fiction. I must admit that I wasn’t “captured” by the book at the beginning: the first part following the protagonist, the journalist Dyer, was a bit hard for me, because the setting isn’t one of my favourites. Nothing could be further from my interests than South America, not to mention terrorism. 
Dyer’s wandering and looking for a scoop isn’t exciting until chapter 2… as soon as he enters the bar I had the impression that the narrative style was changing: the two characters are somehow surrounded by an aura that portends great developments. 
The dialogue between strangers gives way to storytelling when one of the two says: “Did you know that we caught Ezequiel above a ballet studio?”. The third-person narration gives way to a first-person and the stranger -who’s the police officer Augustìn Rejas- takes the role of the narrator. From this moment on, the reader totally identifies with him and his manhunt becomes yours, as well as his personal life.
John Malkovich made his directorial debut with a film based on this book, and he asked Shakespeare for the screenplay. Added to these good premises is the main actor, who’s no less than Javier Bardem. 
And yet… the film was a bit of a disappointment. It’s a bit stagnant and can’t grasp all the nuances of the protagonist (Rejas). It’s the same for Yolanda, played by Laura Morante (a very good Italian actress): she can’t reach the passion of the original character. The journalist’s personal experiences were completely cut, whereas I think it was a good opening frame. The film could have started from the bar and the meeting between the journalist and Rejas and then go on with a flashback on the origins of Ezequiel. Well… it’s personal taste.

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