Ambientato alla corte danese negli anni che vanno dal 1629 al 1630, il libro di Rose Tremain, L'angelo della musica, ha come protagonista il giovane e bellissimo liutista inglese Peter
Claire.
Come in Restoration (Il favorito) il rapporto tra il re ed un uomo è centrale alle vicende. In entrambi i romanzi Rose Tremain sembra voler
esplorare dove finisce la regalità e dove inizia l’uomo. Il contrasto è
nuovamente forte, questa volta però a sfavore del monarca. Sì perché il giovane
liutista possiede un viso d’angelo, mentre il volto di re Cristiano IV di
Danimarca viene paragonato ad una pagnotta.
Anche la sua regina è molto
discutibile: Kirsten Munk, infatti, ha un’insaziabile desiderio di amanti, di
uno, in particolare, pare abbia perso la testa: il conte Otto Ludwig von Salm.
Questa regina è capricciosa, egoista e sfrontata al punto da indignare
le sue stesse damigelle.
Alle vicende di Peter Claire si intrecciano quelle di
molti altri personaggi secondari, tra cui Emilia e la sua famiglia, Bror
Bronson, Ellen Marsvin, … non ultima la gallina Gerda.
Le vicende vengono raccontate da più punti di vista: la voce del
narratore, infatti, si alterna a pagine di diario e lettere dei vari
personaggi.
I musicisti alla corte di re Cristiano provengono da varie nazionalità: oltre
all’angelico Peter c’è un altro liutista dalla Francia, due violinisti italiani, un suonatore di viola tedesco. Un
insieme quanto mai variegato di persone che, all’inizio, non convince Peter ma
che poi si rivela straordinario, nel momento in cui si mettono a suonare
insieme.
La musica era uno degli intrattenimenti principali nel XVII secolo, in
particolare nelle Fiandre: c’erano musicisti di corte, c’era musica nelle
taverne, c’era musica in chiesa e, soprattutto, c’era musica nelle case dei nobili.
Ecco perché ci fu una grande fioritura di dipinti a soggetto musicale: veniva
rappresentato ciò che faceva piacere ricordare. Una particolare idea di
‘armonia’ governava la vita umana, l’armonia dell’universo, l’armonia della
musica, dovevano rispecchiarsi nella vita domestica: la disarmonia tra re
Cristiano e la moglie è resa in maniera esemplare dal fatto che lui ami la
musica e che lei invece non la possa sopportare.
L’associazione che fa re Cristiano tra Peter Clare e un angelo
richiama una iconografia classica. Angeli e cherubini erano raffigurati spesso
con gli stessi strumenti: arpa, flauto e liuto tra cui il liuto era il più
comune.
Personalmente, mi sono immaginata il giovane Peter Claire con le sembianze dell'angelo di Melozzo da Forlì (Angelo che suona il liuto, a sinistra), ma non posso dimenticare di citare il grazioso cherubino intento a suonare il liuto (a destra), dipinto da Rosso Fiorentino.
Ho creato una piccola galleria di dipinti rinascimentali raffiguranti suonatori di liuto... per entrare nell'atmosfera del libro: LINK.
Set at the Danish court in the years between 1629 and
1630, the book by Rose Tremain has a young and handsome English lute player as protagonist: his
name is Peter Claire. Like in Restoration, the relationship between the king
and a man at court is the focus of the story. In both novels Rose Tremain seems
to be exploring where the king ends and where the man begins. There’s a strike
contrast again between the two, but this time is not to the king’s advantage
because the lute player has an angel’s face, whereas king Christian IV of
Danemark ‘has a face like a loaf’. Even his wife is questionable: Kirsten Munk
longs for her lovers, one in particular:
count Otto Ludwig von Salm. This queen is naughty, selfish, insatiable and
cheeky to the point of filling her own ladies with indignation. Peter Claire’s
story is intertwined with those of secondary characters. Among them Emilia and
her family, Bror Bronson, Ellen Marsvin… last but not least a hen named Gerda.
The story is told from different points of view: the narrator’s voice gives way
to diary pages and letters of other characters.
Music at court is a mixture of different cultures:
besides Peter there’s another lute player from France, two Italian violinists,
a German viola player. It’s a strange mixture that, at the beginning, doesn’t
convince Peter but then reveals an extraordinary power when they play together.
Music was one the most important forms of
entertainment in the 17th century, particularly in Flanders: there
were court musicians, there was music in the taverns and inns, in church and,
above all, there was music in the noblemen’s homes. That’s the reason of the
multitude of paintings with music or musicians as their subject: they portrayed
what was pleasant. Besides that, there was also a special idea of ‘harmony’
governing human life, which was the harmony of universe, the harmony of music,
and that had to find an equivalent in domestic life: the strong disharmony
between king Christian and his wife is clear from the very beginning and is
made significant by the fact that he loves music whereas she can’t stand it.
King Christian thinks Peter Claire is his guardian
angel: that’s probably due to the iconoraphy of angels and cherubs with
instruments (harp, flute and lute where the most common). I cannot but think of Melozzo da Forlì's Angel Playing a Lute as a model for Peter Claire. Speaking of angels with lutes it's a pity not to show the beautiful cherub by Rosso Fiorentino.
I've also made a virtual gallery of Renaissance paintings of lute players... just to understand the atmosphere of the novel: LINK.
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