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Poesie migranti: è il sottotitolo di questa raccolta, che sembra assegnare alle poesie lo stesso status delle persone di cui trattano. Se il significato principale di migrante è legato allo spostamento, possiamo coglierne anche un significato metaforico: uno spostamento di sensi e di significati.
Questo libretto, breve ma denso (di contenuti, di valori, di bellezza…) è anche illustrato da Quentin Blake. I suoi disegni vengono definiti da Michael Rosen stesso ‘persone che attraversano la storia’... dove il senso del migrante si mescola con quello del pellegrino.
Ancora una volta Michael Rosen esplora le proprie origini, riflette sulla storia della propria famiglia… e ne tira fuori poesia. L’aveva già capito con The Missing: il materiale umano è materiale poetico. Ma non si parla solo di famiglia: si parla anche di amicizia, di guerra, di Storia, di presente e di futuro.
ON THE MOVE: WHEN MIGRATION BECOMES POETRY Poems about migration: that’s the subtitle of the collection. But we can also say migrant poems, assigning to the poems the same status of the people referred to. If the main meaning of the word migrant is linked to transfer, we can also see a metaphorical reference: a shift of meaning and significance.
This short collection, short but intense (full of contents, meanings, connotations…) is also illustrated by Quentin Blake. According to Rosen his drawings portray ‘people crossing History’... where migrants can be confused with peregrines.
Michael Rosen, once again, deals with his origins, reflects on his family history… and makes poetry with that material. He had already understood that with The Missing: human material is poetic material. But it’s not only about family: it’s also about friendship, war, History, present and future.
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