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Salley Vickers è una romanziera inglese (nata a Liverpool) i cui genitori erano membri del British Communist Party e poi socialisti convinti... non che gli schieramenti politici mi interessino tanto nell’approccio ad un autore. Innanzi tutto scopro che ‘Salley’ è la parola irlandese per ‘salice’ e per questo nome i genitori si sono ispirati alla poesia di William Butler Yeats “Down by the Salley Gardens”. Con origini così letterarie non poteva che diventare una scrittrice…
Salley Vickers è una romanziera inglese (nata a Liverpool) i cui genitori erano membri del British Communist Party e poi socialisti convinti... non che gli schieramenti politici mi interessino tanto nell’approccio ad un autore. Innanzi tutto scopro che ‘Salley’ è la parola irlandese per ‘salice’ e per questo nome i genitori si sono ispirati alla poesia di William Butler Yeats “Down by the Salley Gardens”. Con origini così letterarie non poteva che diventare una scrittrice…
Il suo sito personale è
interessante e ben progettato.
La caratteristica più particolare è quella di
mescolare l’ambito della psicologia –lei era infatti analista- a quello
letterario, con un particolare interesse per tematiche religiose ed anche per
luoghi religiosi: c’è una chiesa in L’angelo della signora Garnet ed una
cattedrale nell’ultimo The Cleaner of Chartres.
Ho particolarmente apprezzato
il suo articolo
in difesa della narrativa che utilizza atmosfere, immagini e temi fiabeschi e
di quanto siano presenti nella società contemporanea, mondati degli aspetti
stucchevoli o sdolcinati. Fa l’esempio del recente spopolare di versioni in
chiave moderna di favole tradizionali come Biancaneve (addirittura due
contemporaneamente) e mi vengono in mente i recenti Hansel e Gretel,
Cappuccetto Rosso Sangue, I fratelli Grimm… tutti pensati per un pubblico
sicuramente non di bambini. Perfino Midnight
in Paris, il bellissimo film di Woody Allen, tradisce elementi fiabeschi
…allo scoccare, appunto, della mezzanotte. La Vickers fa, a questo punto, una
piacevole carrellata letteraria da Oscar Wilde a Katherine Mansfield, passando
per Cenerentola e arrivando a Barac Obama, per dimostrare che la fiaba
contiene più elementi della realtà di quanto immaginiamo e che portare con noi l’idea che “abbiamo delle risorse in noi se ci
crediamo tali da vincere ogni disastro e catastrofe” non ci può far male.
SALLEY VICKERS: WHEN LITERATURE AND PSYCHOLOGY MIX
Sally Vickers is an English novelist (born in Liverpool) whose parents were members of the British Communist Party and then socialists… not that political siding is important in approaching an author. The first thing I learn about her is that ‘Salley’ is an Irish word for ‘willow’ and for this name her parents were inspired by William Butler Yeats’ poem “Down by the Salley Gardens”. With such literary origins she couldn’t but become a writer herself… Her site is interesting and well-designed. Her most peculiar aspect is the mixture between psychology –she’s a psychotherapist- to literature and religion, with particular interest in religious places: there’s a church in Miss Garnet’s Angel and a cathedral in her last The Cleaner of Chartres. I particularly appreciated her article in defense of fairy-tale atmospheres, images and themes in contemporary fiction, especially when they are cleansed of mawkish elements. The recent success of modern versions of traditional fairy-tales like Snow White is but an example, to which I can add the recent Hansel & Gretel film, Red Riding Hood, Brothers Grimm… all developed for a grown-up public. Even Midnight in Paris, Woody Allen’s beautiful film, betrays fairy-tale elements …right at the stroke of midnight.
Mrs Vickers offers an overview of modern examples of
realistic fairy-tale elements starting from Oscar Wilde and Katherine
Mansfield, getting through Cinderella and Barac Obama. Her aim is to prove that
fairy tales contain more realistic
elements than we can imagine and that the idea that “there are resources
available to us if we can believe in them, that disaster and catastrophe can be
overcome” is not so bad, after all.
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