Questo libriccino è un semi-graphic novel: romanzo e fumetto si alternano per raccontare la vicenda di tre orfani nei guai nella Londra vittoriana.
Pullman riesuma uno spauracchio vittoriano che popolò i noti Penny Dreadfuls con le sue imprese e lo trasforma in un supereroe.
Anche Mack the Knife è una riesumazione, anzi un prestito, da Brecht (L’opera da tre soldi). Altri personaggi sono ispirati a John Gay, The Beggar’s Opera. Il gioco intertestuale prosegue con allusioni a livello di trama e oggetti: il medaglione con la fotografia della mamma richiama Oliver Twist.
Ma il gioco di rimandi testuali non finisce qui: ogni capitolo inizia con una citazione, che a sua volta fa parte del capitolo, costituendone di fatto la prima frase. E’ così che la vicenda si snoda usando di volta in volta le parole di Dumas, Dickens, Sergeevic… etc.
Una lettura sicuramente divertente e curiosa, che si può godere a più livelli e che è illustrata da David Mostyn, che restituisce la cupezza dell’epoca vittoriana con una china e un chiaroscuro davvero suggestivi.
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